Riforma della PA: il Foia ancora non è legge

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Chiariamolo subito: in Italia il Foia non è legge.

In seguito all’approvazione della riforma della Pubblica Amministrazione lo scorso 4 agosto con il testo “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” molte fonti, sia a livello governativo che parlamentare e giornalistico hanno rilanciato slide come questa, che aprono un pericoloso malinteso perché lasciano intendere che la nuova legge per l’informazione al centro della campagna Foia4Italy è già approvata dal Parlamento italiano.

Purtroppo non è così e perfortuna in molti si sono affrettati a segnalarlo. Da OpenPolis a Diritto Di Sapere (entrambi parte della campagna F4I).

Chiarito questo, possiamo dire che cosa manca perché la delega al governo per fare una legge entro sei mesi dall’entrata in vigore della riforma porti davvero al Foia italiano, o meglio alla nuova legge sull’accesso all’informazione come dovremo imparare a chiamarla.

Tra i punti a favore c’è sicuramente l’articolo 7, inserito grazie all’emendamento Ascani-Coppola, che fissa alcuni principi cardine di un FOIA. Innanzitutto è affermato il diritto di accesso per tutti, indipendentemente dall’interesse del richiedente: non importa, dunque, se la richiesta di accesso ai rendiconti di un Ministero o di un Comune arriva da un giornalista che scrive un’inchiesta o da un cittadino zelante. Inoltre, il ddl prevede che l’accesso sia possibile anche per via telematica e che siano fissate “sanzioni a carico delle amministrazioni che non ottemperano alle disposizioni normative in materia di accesso”.

Un altro punto a favore sono gli impegni pubblici sia del Primo ministro Matteo Renzi che del ministro Marianna Madia a dare all’Italia un vero Foia che potrebbe arrivare entro la primavera 2016, praticamente a un anno da quando l’On. Anna Ascani ha presentato la prima bozza recepita dagli uffici legislativi della maggioranza e visibile sul sito dell’Intergruppo parlamentare per l’Innovazione.

Il testo, già depositato alla Camera a firma di Ascani (PD), è realizzato a partire da quello proposto dalla coalizione FOIA4Italy.

 


 

I rischi che però tutto evapori in una bolla di sapone però ci sono. Sarà il decreto attuativo (o i decreti attuativi) a definire il futuro del diritto di informazione in Italia. Un decreto che, se ben scritto e applicato, potrebbe rappresentare uno strumento rivoluzionario nella lotta alla corruzione e garantire una reale trasparenza nei rapporti tra Stato e cittadino.

Difendere quelli che abbiamo individuato come i 10 punti irrinunciabili per un FOIA diventa adesso essenziale.

Firma la petizione per chiedere subito al Presidente del Consiglio Renzi un FOIA come garanzia di reale trasparenza e strumento nella lotta alla corruzione.

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